Spende tutti i soldi di un bonifico sbagliato: rapper a processo

Una coppia aveva fatto il bonifico per una casa, ma a causa di un errore nei dati il denaro è finito nel conto di un rapper invece che in quello della Commonwealth Bank

Svegliarsi una mattina e accorgersi, non senza sorpresa, di aver ricevuto sul proprio conto corrente un bonifico di ben 860mila dollari. Spenderli tutti in vestiti, cosmetici e oggetti in oro prima di capire che molto probabilmente c’era stato un errore e ora quei soldi li chiedono indietro. Sembra una storia paradossale invece è accaduto davvero al rapper australiano Abdel Ghadia, in arte Slimmy, che ora dovrà affrontare anche un processo.

Un bonifico sbagliato può portare tanti problemi –

I soldi erano di una giovane coppia che doveva comprare una casa e  per errore, digitando l’iban sbagliato, ha spedito il grosso bonifico al conto del giovane rapper invece che alla Commonwealth Bank che si sarebbe occupata della transazione d’acquisto.

Un errore da sogno

È il 2021 e Abdel Ghadia, un rapper molto conosciuto come Slimmy, accende il cellulare e si ritrova un incredibile bonifico di 750mila sterline, circa 860mila euro, che spende senza esitazione, immediatamente, acquistando valuta estera, lingotti d’oro, vestiti di marca e prodotti per la cosmesi. “Mi ero appena svegliato e ho visto i soldi”, ha raccontato Abdel alla polizia quando è stato raggiunto dalla denuncia della coppia e ora andrà sotto processo per essersi appropriato indebitamente di quei soldi presso il tribunale locale di Burwood, Sydney, e potrebbe essere condannato il prossimo 2 dicembre. Intanto Abdel Ghadia, che nel frattempo si è dichiarato colpevole di due capi di imputazione, al momento è soggetto a misure restrittive che gli vietano di avvicinarsi agli aeroporti ed è sottoposto al coprifuoco dalle 22 alle 7.

Ne è nata comunque una canzone

 “Slimmy” intanto ha tratto ispirazione dalla vicenda scrivendo anche una canzone rap. “Detective che fanno offerte chiedendo dove sono finiti i soldi. Intercettano tutte le mie telefonate, ma io parlo una lingua diversa”, recita una strofa e, in caso di condanna da parte del tribunale incaricato, il giovane rapper australiano dovrà sperare di venderne molte copie per il mega risarcimento che sarà chiamato a fare.

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