Non solo cibo, carburante e bollette: anche sui conti correnti arriva la stangata. Ecco quali potrebbero essere le conseguenze.
La notizia è passata per certi versi inosservata, ma di certo le sorprese in arrivo non faranno felici i titolari dei conti correnti.
Non ci sono infatti solo gli aumenti su carburanti e bollette a tenere in apprensione gli italiani e ad alimentare il lavoro del nuovo Governo per dare risposte. Una nuova emergenza rischia di alimentare il caos in una fase già molto delicata, e riguarda gli aumenti nelle spese dei conti correnti. Ciò che va tenuto in particolare considerazione è la crescita nei costi di gestione, con dati in percentuale che fanno già riflettere. Il dato dei depositi tradizionali è salito negli ultimi 7 mesi in media di più del 6%, che su base annua rappresenta una spesa che supera per ogni singola famiglia i 150 euro. Lo afferma uno studio di Altroconsumo, che chiarisce altri aspetti destinati a far riflettere e di conseguenza a cercare un rimedio.
I rincari riguardano infatti le spesse fisse, quindi il canone annuo, ma anche altri aspetti che rischiano di condizionare chi si reca in banca e trova la sorpresa sul proprio conto. Esistono anche altri aspetti che rischiano di appesantire la batosta, ma c’è pure una chiara soluzione, ecco quale.
Conti correnti: ecco quanto costeranno gli aumenti sulle nostre tasche e la soluzione
Sono i numeri a dare la dimensione di quanto ci costeranno di più i conti in banca. Le rilevazioni del settembre scorso di Altroconsumo hanno prodotto analisi in cui hanno preso in considerazione i profili di tre tipi di clienti. Le famiglie medie, che svolgono poco più di 220 operazioni in un anno, i giovani che ne affrontano poco più di 150 e i pensionati che sfiorano le 200 operazione. Emerge un quadro con cifre di rincari da non sottovalutare.
Fra famiglie, pensionati e giovani, gli aumenti vanno dal 6% a poco più del 7%, e in alcuni casi, il costo del canone è addirittura raddoppiato. Si è notato anche però che ci sono conti che favoriscono i giovani. Si tratta di quello di Intesa San Paolo, ma anche Poste, che offrono costi più bassi. C’è però un altro dato da tenere bene in considerazione. Le banche online al momento garantiscono offerte con aumenti più gestibili in questa fase. Sembra quasi che la batosta non li abbia sfiorati, perché gli aumenti si attestano su una base dell’1,75%. Non poco, ma di certo il conto online, con una media di 40 euro per i costi di gestione, resta al momento più conveniente.